L’IMMAGINE DEL MONDO

In occasione della 60esima biennale di Venezia Pietro Ruffo ha realizzato l'imponente installazione L'immagine del Mondo

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The project L’immagine del mondo is inspired by the atmosphere of the Biblioteca Marciana: the artist creates a work with two large globes (terrestrial and celestial) surrounded by a nature library. This project refers to the human need to tame nature through study, i.e. to make it part of one’s home. The use of graph paper as a medium expresses the desire we have to measure everything, even what is above us, “The domestication of nature is actually a great illusion. We are part of it (our biological presence is less than 0.1%)” [Cf. Sapienza].

  • The Woodland’s Archives’ bookcase consists of shelves whose books are replaced by rolls of paper on which a pristine forest, the primordial cradle of humanity, is depicted. “For the researcher, the shelves are not the repository of books, the place where you sort them next to each other, perhaps dusting them off periodically, but windows looking out onto new and interesting horizons. The starting point for journeys and explorations, of which one not only does not know the final outcome, but each time not even the next step’. [Cf. Don Giacomo Cardinali].
  • The Great Constellation Globe represents the will to go beyond what we can directly experience, a search for a universal order that also includes the celestial sphere. The globe shows the main constellations of the sky derived from Greek mythology, perhaps inaccurate from a scientific point of view but at the same time unchanging over the centuries and therefore paradoxically considered more reliable.
  • The Great Earthly ‘Migration Globe’ represents the migratory flows and constant cultural contamination that characterises the human species, making new places and histories familiar, eliminating borders and making the world a place of ‘Strangers Everywhere’. In this way, the home “shall become the collective discipline of mixing: mixing of classes, mixing of identities, mixing of peoples and mixing of cultures”, as we read in “the philosophy of the home” [Cf. Coccia]

Il progetto L’Immagine del Mondo si ispira all’atmosfera della Biblioteca Marciana: l’artista realizza un lavoro con due grandi globi (terrestre e celeste) circondati da una biblioteca naturalistica. Questo progetto si riferisce alla necessità umana di addomesticare la natura attraverso lo studio, ovvero alla possibilità di renderla parte della propria casa. L’utilizzo della carta millimetrata come supporto esprime la volontà che abbiamo di misurare tutto, anche ciò che ci sovrasta, “L’addomesticamento della natura è in realtà una grande illusione. Noi ne facciamo parte (la nostra presenza biologica è inferiore allo 0.1%)” [Cfr. Sapienza]

  • La libreria “The Woodland’s Archives” è composta da scaffali i cui libri sono sostituiti da rotoli di carta sui quali è rappresentata una foresta incontaminata, primordiale culla dell’umanità. “Per il ricercatore gli scaffali non sono il repositorio dei libri, il luogo in cui li si ordina uno accanto all’altro, magari depolverandoli periodicamente, ma altrettante finestre che danno su orizzonti nuovi e interessanti. Il punto di partenza per viaggi ed esplorazioni, di cui non si conosce non solo l’esito finale, ma ogni volta nemmeno il passo successivo”. [Cfr. Don Giacomo Cardinali]
  • Il Grande Globo Celeste “Constellation Globe” rappresenta la volontà di andare al di là di ciò che possiamo esperire direttamente, una ricerca di un ordine universale che comprende anche la sfera celeste. Nel globo sono indicate le principali costellazioni del cielo derivanti dalla mitologia greca, forse inesatte da un punto di vista scientifico ma allo stesso tempo immutabili nei secoli e quindi paradossalmente ritenute più affidabili.
  • Il Grande Globo Terrestre “Migration Globe” rappresenta i flussi migratori e la costante contaminazione culturale che caratterizza la specie umana, rendendo familiari nuovi luoghi e storie, eliminando i confini e rendendo il mondo un luogo di Stranieri Ovunque”. In questo modo la casa “dovrà diventare la disciplina collettiva della mescolanza: mescolanza delle classi, mescolanza delle identità, mescolanza dei popoli e mescolanza delle culture”, come leggiamo in “la filosofia della casa” [Cfr. Coccia]