One of Ruffo’s favorite subjects is the reflection on the phenomena of geopolitics, with an eye set on the destiny of people and their contribution to the history of humanity. Migration is a field he has worked on in more recent times, inquiring the birth of contemporary cultures and civilizations, as a result of the dialogue and the fusion of many contributions and traditions. Above all, they come from the meeting of many personal stories, such as that of the Migrante (Migrant) in Villa Borghese. He is a tribute to Rome, born after the migration of Enea from Troy along the coasts of the Mediterranean sea, carrying his past on his shoulders. Light as if drawn in the air, he emerges from the water of the Sileno Fountain, carrying his clothes and sneakers over his head to ideally reach the ground where he will start a new life: a monument to hope, a provocation for our minds.
Uno dei temi più cari al lavoro di Ruffo è la riflessione sui fenomeni della geopolitica, con un occhio sempre attento al destino delle persone e al loro contributo nella costruzione della storia dell'umanità. Le migrazioni costituiscono un terreno su cui l'artista ha lavorato in tempi più recenti, dedicandosi al racconto della nascita delle culture e delle civiltà contemporanee, che sono il frutto del dialogo e della fusione di tanti contributi e tradizioni. Ma soprattutto sono il risultato dell'incontro di tante storie personali, come quella del Migrante. L'opera è un omaggio al coraggio di spingersi oltre la propria terra, una metafora che rimanda all'esperienza di Enea, costretto a migrare da Troia attraverso il Mediterraneo portando con sé tutto quello che gli restava, il suo passato.
La scultura di Ruffo, leggera come un disegno tracciato nell'aria, rappresenta una figura che emerge dall'acqua, con i suoi abiti e le sue scarpe sulla testa, per raggiungere idealmente la terra dove iniziare una nuova vita: un monumento alla speranza, una provocazione per le coscienze. Perché è proprio nel dialogo interculturale che si crea l'opportunità di un arricchimento per la società contemporanea.
Di dirompente attualità, la scultura Migrante di Pietro Ruffo, è eloquente e colpisce dritto al cuore lo spettatore. L'artista non preclude al pubblico letture sociali e politiche che ognuno è libero di fare, ma l'emersione faticosa ed entusiasmante del personaggio, porta con sé una storia e una drammaturgia che hanno un impatto immediato su chi la guarda, liberando emozioni pure.